Spazio insondatoLa Natura è un tempio dove incerte parole
mormorano pilastri che sono vivi, una foresta di simboli che l'uomo attraversa nei raggi dei loro sguardi familiari. Correspondances - Les Fleurs Du Mal, 1857 Charles Baudelaire Sono sempre stato attratto dal momento fugace, quell'attimo dove la scena rimane impressa negli occhi e nella mente; un solo istante è già diventata evanescente, scompare a poco a poco: rimane l'eco di un suono, una luce, un’immagine, perché non puoi dare per scontato che solo durante il viaggio siano solite queste scene e “importante” è un aggettivo troppo scontato. Il viaggio è uno dei momenti in cui tali percezioni avvengono con maggiore frequenza, perché è una situazione diversa dal contesto quotidiano e i sensi diventano più sensibili, accorti a scene sfuggenti. Segnali o tracce da seguire si manifestano nel camminare, in una sorta di transurbanza, oppure in attese impreviste nel vivere quotidiano o ancora nel silenzio notturno e solitario. E' come percepire una particolare frase in una folla chiassosa o un profumo in una strada trafficata...qualcosa d'istinto che dura per quel pochissimo tempo. Forse avviene così un momento magico. In uno spazio sospeso e insondato. Un momento dove VOI siete QUI. Un momento sospeso dove avvertire il momento prossimo. Dove tutto questo può essere un preludio di. Vi è mai capitato di sentire che state vivendo nell’epoca sbagliata? Vi è mai capitato di avere nostalgia per luoghi che forse non esistono? Avete mai pensato che a volte il confine tra la realtà e il sogno è così labile da confondersi? In "quei" luoghi, io mi sento diverso. |